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Il ritorno all’Unità primigenia

Paolo Anile, psicologo e psicoterapeuta, è approdato a Palermo lo scorso 17 maggio e presso l’Associazione #Dalla Stessa Parte ci ha entusiasmati con la presentazione delle sue opere “Come Sopra, Così Sotto” saggio scientifico ed “Eden. Un’altra storia”, romanzo.

Dal confronto sono emersi molti spunti di riflessione, volti alla comprensione dell’armonia che regola ogni aspetto del mondo, posto che tutti vorremmo pervenire alla conoscenza della vera essenza della vita.

Gli abbiamo rivolto alcune domande.

L.R. L’Unità del Tutto e l’Unificazione della Conoscenza, il sottotitolo al tuo saggio Come Sopra, Così Sotto, identifica i due temi fondanti dell’intera opera: l’Integrazione di tutte le cose e della Conoscenza. Puoi sintetizzare questi concetti?

P.A. La conoscenza è strettamente associata alla Coscienza e questa procede verso l’integrazione. La parte più profonda di noi mira verso il pensiero sintetico, mentre generalmente siamo portati a frammentare le conoscenze e a tenerle separate, come se avessimo un’anima a macchia di leopardo. La Coscienza ci consente di avere esperienza della realtà come un tutto indivisibile, dove ogni cosa è solo espressione parziale di una Unità indissolubile. Tutto il pensiero primitivo è permeato di questa concezione ed il pensiero contemporaneo sta recuperando questa saggia visione antica. Ma dobbiamo sempre tenere a mente che avere Coscienza significa avere una direzione. Il sapere, come il denaro, è in origine amorale prima che venga direzionato. In molti casi, la scienza, ed anche l’uomo comune che si è affidato aprioristicamente ad essa, ha mostrato dei risvolti devastanti che sono le scorie provenienti da un uso volgare, perverso della scienza. Allo stesso modo anche la psicologia e le religioni possono diventare pericolose, nel momento in cui vengono utilizzate senza Coscienza.

L.R. L’opera consta di tre parti, tenendo sempre sullo sfondo il paradigma olistico. Qual è l’obiettivo che si prefigge questo pensiero?

P.A. Proveniamo da secoli di conoscenza scientifica dominante. Questo atteggiamento razionale, analitico, ha dato dei contributi enormi alla nostra evoluzione ma ha contribuito ad addormentare la dimensione spirituale. L’uomo non è una marionetta, una sorta di Pinocchio appeso a fili scollegati tra loro e manovrati da chissà quale entità arcana. Era ovvio che prima o poi l’umanità si sarebbe opposta a questo atteggiamento rigido e avrebbe cercato di recuperare altre dimensioni. Se le grandi ombre che sovrastano questo momento storico appaiono evidenti a molte persone, la fonte di tali ombre credo sia da rintracciare nella luce di una presa di coscienza collettiva, in cui stiamo recuperando una visione di unità dove tutti gli organismi viventi, la natura e il cosmo sono considerati parte di un organismo collettivo. Tuttavia, ogni movimento verso una nuova direzione è sempre frenato dai valori tradizionali e da interessi economici, politici, sanitari. Per questo motivo è richiesto tempo affinché la visione olistica possa affermarsi e l’umanità possa riacquisire un nuovo equilibrio.

L.R. Il libro, nella terza parte, conduce il lettore in un affascinante percorso dove individui dei Principi Universali attraverso coppie di opposti (come energia e materia, vita e morte, bene e male ed altri). Qual è, in particolare, il rapporto tra energia e materia?

P.A. L’idea dell’esistenza di un’energia universale è molto antica ed è rintracciabile in diverse epoche e culture. L’affermazione che tutto è energia non può più essere banalizzata, poiché va di pari passo con le conferme sempre più macroscopiche da parte della fisica a partire dagli inizi del XX secolo. In questo modo, le concezioni più antiche e la fisica moderna si incontrano nell’affermazione che “Tutto è Uno”, ovvero che tutti gli aspetti della realtà sono parte di un’unità indivisibile e, pertanto, che le separazioni che noi osserviamo sono solo un’apparenza dei sensi. Partendo da questo presupposto sono convinto che anche le conoscenze, ciascuna delle quali indaga solo una parte della realtà, possono essere considerate corrispondenti tra loro. Sono convinto che un giorno si arriverà all’unificazione di tutte le leggi dell’universo e che qualunque aspetto della realtà e della vita, da una pietra, a un fiore, all’organismo umano, al movimento dei pianeti, risponda a principi universali comuni, in quanto tutto, e a tutti i livelli, è solo un aspetto della medesima unità originaria.

L.R. Infine, il romanzo EDEN. Un’altra storia, che riprende i personaggi biblici di Adamo ed Eva, offre al lettore un’esemplificazione della direzione verso l’Unità enunciata nel saggio “Come Sopra Così Sotto”, in particolare nella dialettica degli opposti, tra cui il maschile e il femminile.

P.A. Questo romanzo nasce come tentativo di unificare il mito e l’immaginazione. Il mito dell’Eden è presente nell’antichità, sotto diverse forme ma pienamente corrispondenti tra loro, nelle più disparate regioni del mondo da Oriente a Occidente. Questa mito, pertanto, possiede un forte potere simbolico universale. La suggestione più forte che ho sentito è legata al sofferto tentativo, da parte dei nostri cosiddetti antenati, di oltrepassare la perfezione dell’Unità primordiale, in cui tutto è indistinto, nel passaggio alla dualità del mondo terreno. È qui, che l’uovo si schiude e la Coscienza può emergere sviluppandosi attraverso coppie di opposti: bene-male, terra-cielo, maschio-femmina e tutte le altre possibili dicotomie dell’esistenza. Mangiare dall’albero diviene un atto di responsabilità, non una colpa. La dualità, come tutte le dottrine spirituali e iniziatiche ci hanno insegnato, è un passaggio necessario e inevitabile, anche se intermedio, che una volta compiuto consente alla Coscienza il ritorno alla dimensione dell’Unità divina.

Laura Rizzo

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